venerdì 10 dicembre 2010

MARY-TURKMENISTAN

......lasciatemi cantare perchè ne sono fiero, sono.....

Sorpresa nella sorpresa, in una specie di ristorante-balera, a Mary-Turkmenistan, la gente del posto, avvisata della nostra presenza dalla guida, ci ha accolto facendo cerchio e battendo le mani ci ha simpaticamente obbligato a ballare nel mezzo.
Era sabtao sera e il ristorante si trasformava in balera, accogliendo giovani e meno, che, tutti in tiro cercavano di concludere divertendosi un'altra settimana di lavoro.
I ragazzi che, come in tutto il resto del mondo, si davano da fare a farsi notare ballando fra loro e sbracciandosi esageratamente, sarebbero poi, finiti per chiedersi come mai la stanza girasse così vorticosamente. Le ragazze invece, quelle più giovani, erano vestite in modo conformiste, jeans a vita bassa, scarpe con tacco alto e trucco abbondante come il loro fondo schiena. Le meno giovani erano bardate in abiti lunghi fino ai piedi di foggia che avrebbe fatto più bella figura a far da ornamento ad una finestra. La ciccia femminile non faceva certo da freno all'entusiasmo che animava il loro modo di seguire la musica.
Come serata di inizio vistita in Turkmenistan, dire sorprendente è parecchio riduttivo!
C'eravamo fermati a Mary, dopo 7 ore di macchina e formalità alla frontiera, perchè questa è la città da cui si può andare a visitare 2 splendidi siti archeologici.
MERV, a 30 km di distanza, mostra delle cinta murarie ancora erette e maestose, risalenti almeno a 3000 anni prima di Cristo.
Per arrivare a GONUR abbiamo dovuto, con entusiasmo percorrere un bel pezzo di sentiero tra le sabbie del deserto del KARAKUN. Vero ed esteso deserto che copre il 90% del territorio nazionale e nel quale si incontrano continuamente, mandrie di dromedari. A GONUR gli scavi sono vastissimi e mentre si gira tra le fondamenta di questa antica ed enorme città, ci si accorge di calpestare migliaia di piccoli pezzi di ceramica.
Tutto intorno si possono vedere centinaia di giare di dimensioni diverse che, qualcuna rotta, altre meno, affiorano nel terreno appena delimitato degli scavi. Km quadrati di reperti a portata di mano, senza tombaroli, così dicono!!! Gli archeologi che vi lavorano hanno datato questo posto, come risalente all'età del FUOCO, cioè in attività almeno 10.000 anni fa. Roba da sentirci piccoli piccoli davanti a tanta Storia.
Al ritorno, il tramonto nel deserto prende un colore giallo ocra dorato,
 nel polverone di sabbia alzato dalle mandrie di dromedari.
  
    

1 commento:

  1. Merv, una città leggendaria!
    Secondo molte leggende e tradizioni religiose addirittura l'oasi di Merv era indicata come il paradiso terrestre, per la sua bellezza e magnificenza.
    Se non ricordo male fu una delle città conquistate da Alessandro Magno che la ribattezzò ,per un periodo, proprio "Alessandria".
    Vi siete letteralmente immersi nelle sabbie nel tempo...e ricorderò per sempre l'immagine di Merv e la descrizione delle ragazze turkmene coi jeans a vita bassa, qui si parla di un'escursione temporale di quasi quattromila anni (in meglio o in peggio lo diranni i posteri,eheheh :) )

    ciao

    Ale

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