Con l'arrivo in Vietnam si conclude la prima parte del nostro viaggio, quella che ha goduto dell'organizzazione dell'Agenzia di Viaggi Garbin di Feltre. Per un passaparola a lungo raggio, siamo di Venezia e come detto l'Agenzia è di Feltre, abbiamo conosciuto Stefano Turrin che, entusiasta dei viaggi in treno, ci ha proposto di intraprendere quest'avventura di cui abbiamo concluso ad Hanoi la prima parte.
Il ritorno dovrà essere concordato ed organizzato durante i prossimi mesi nei quali ci muoveremo in completa autonomia scegliendo mete, tempi e livello di comodità, che decideremo di volta in volta.
Oggi 29/12/2010, dopo 46 giorni in cui abbiamo attraversato 8 Paesi ed esserci fermati per qualche giorno in 13 città, confortati dal poter utilizzare macchina con autista e la professionalità di guide le quali molte volte si sono espresse in un più che dignitoso italiano, sopperendo così la nostra poco conoscenza di altre lingue, sentiamo il desiderio e la necessità di ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato. Senza loro il nostro viaggio sarebbe stato più difficile, più scomodo, meno interessante e più costoso.
Quindi un grazie a Bojan per come ha organizzato la nostra permanenza a Belgrado in Serbia e per averci fatto conoscere una persona simpatica e colta dalla conversazione piacevole come la nostra guida: il Signor Popovic, al quale va un nostro grazie per averci dato la possibilità di conoscere il punto di vista degli abitanti di questo splendido ed orgoglioso Paese.
Un grazie anche a Leyla per averci aiutato a destreggiarsi in una Istanbul caoticamente in festa; ad Ankara, il giovane iraniano Babek si è rivelato una fonte di informazioni preziose che hanno cambiato in noi l'idea che ci eravamo fatti su questa città.
Quindi un grazie a Bojan per come ha organizzato la nostra permanenza a Belgrado in Serbia e per averci fatto conoscere una persona simpatica e colta dalla conversazione piacevole come la nostra guida: il Signor Popovic, al quale va un nostro grazie per averci dato la possibilità di conoscere il punto di vista degli abitanti di questo splendido ed orgoglioso Paese.
Un grazie anche a Leyla per averci aiutato a destreggiarsi in una Istanbul caoticamente in festa; ad Ankara, il giovane iraniano Babek si è rivelato una fonte di informazioni preziose che hanno cambiato in noi l'idea che ci eravamo fatti su questa città.
E' sorridendo al ricordo dei giorni trascorsi a Teheran che ringraziamo Felice, una persona che oltre alla sua professionalità, unisce una generosità d'animo che ce l'ha reso indimenticabile; a Mashad non ci siamo sentiti solo due turisti in cerca di curiosità ma, nonostante il poco tempo trascorso, anche parte di quel mondo sconosciuto che è l'Iran. Questo nella protezione sicura di Jak che con la sua mole ci ha evitato qualsiasi inconveniente avessimo potuto creare, ignoranti quali siamo dei comportamenti sociali di questo luogo Santo.
Senza Ginette e Dima i segreti millenari di Merv e Gonur ci sarebbero ancora sconosciuti, a loro anche un grazie per averci fatto avere un'accoglienza più che amicale dalle persone che abbiamo incontrato nell'attraversare il Turkmenistan.
Non si trovano gli aggettivi adatti a ringraziare una persona come Urshid che ci ha preso per mano alla frontiera in Uzbekistan e per 9 giorni, con il suo fluido italiano e una confidenza da amico di lunga data, ci ha fatto conoscere i vicoli di Bukkara, la storia e le bellezze di Samarcanda, fino a scorazzarci per la vastissima Tasken.
Solo la demenza senile potrà sbiadirne il ricordo; la gentile e carina Irkan ad Almaty, con il suo mostrarsi imbarazzata per l'inglese scolastico e la sicura e gioiosa Rimma che ci ha sorpreso mostrandoci la città, ci hanno reso i 3 giorni trascorsi in Kazakistan meno freddi dell'inverno lì incontrato.
Un grazie anche a David ed Andrei che ad Urumqi ci hanno aiutato a cambiare il nostro programma in Cina, a Elia che a Xi'an ha fatto il possibile e oltre, per metterci in grado di comunicare con i nostri amici e familiari in Italia. Per finire grazie Linda per i tuoi sforzi a parlare italiano rendendo così più facile a noi destreggiarsi per la sorprendente Pechino.
All'amico e tutore Stefano Turrin ancora grazie e a risentirci presto per organizzare il nostro rientro in Italia nella certezza che sarà di nostra totale soddisfazione, lungo, interessante e comodo come fin qui.Senza Ginette e Dima i segreti millenari di Merv e Gonur ci sarebbero ancora sconosciuti, a loro anche un grazie per averci fatto avere un'accoglienza più che amicale dalle persone che abbiamo incontrato nell'attraversare il Turkmenistan.
Non si trovano gli aggettivi adatti a ringraziare una persona come Urshid che ci ha preso per mano alla frontiera in Uzbekistan e per 9 giorni, con il suo fluido italiano e una confidenza da amico di lunga data, ci ha fatto conoscere i vicoli di Bukkara, la storia e le bellezze di Samarcanda, fino a scorazzarci per la vastissima Tasken.
Solo la demenza senile potrà sbiadirne il ricordo; la gentile e carina Irkan ad Almaty, con il suo mostrarsi imbarazzata per l'inglese scolastico e la sicura e gioiosa Rimma che ci ha sorpreso mostrandoci la città, ci hanno reso i 3 giorni trascorsi in Kazakistan meno freddi dell'inverno lì incontrato.
Un grazie anche a David ed Andrei che ad Urumqi ci hanno aiutato a cambiare il nostro programma in Cina, a Elia che a Xi'an ha fatto il possibile e oltre, per metterci in grado di comunicare con i nostri amici e familiari in Italia. Per finire grazie Linda per i tuoi sforzi a parlare italiano rendendo così più facile a noi destreggiarsi per la sorprendente Pechino.
Clap Clap Clap Clap Clap Clap Clap Clap Clap la platea in piedi applaude il " Primo Atto ".
RispondiEliminaE' come in uno spettacolo teatrale, dove si vedono prevalentemente gli attori e non si sa mai quanta gente in realtà ci lavora alle spalle :D
RispondiEliminaGentili Rita ed Ennio,
RispondiEliminaVi contatto tramite commento perché non ho trovato nessun altro modo per farlo.
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Silvia
silvia [at] paperblog.com
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