............star fermi a Nha Trang non ci siamo riusciti per più di dieci giorni e, alla ricerca del bel tempo stabile, ci siamo trasferiti, bagaglio ridotto, a 400 km più a sud, penisola di Voung Tau ospiti graditi di Carlo Pizzato, un amico da trent'anni che dopo vari periodi di vacanza passati in Oriente, ha deciso di stabilirsi qui in Vietnam. Carlo è un ex insegnante in pensione che, circa una decina di anni fa, ha avuto l'encomiabile idea di aprire a Saigon una scuola per l'uso del computer a favore di ragazzi e ragazze non vedenti. Sottoposto il progetto alla Provincia di Bolzano e all' Unione Europea, dopo qualche tempo, in cui si è dedicato a fare la guida turistica qui in Vietnam, i finanziamenti per la realizzazione del suo progetto arrivarono, dando modo così a decine di sfortunati di potersi inserire più facilmente nel mondo del lavoro. Quando ne parla si sente chiaro, nelle espressioni e nei toni di voce quanta felicità e orgoglio siano prodotti dalla consapevolezza di aver portato a compimento, con costanza e caparbietà, un'idea che ha creato e ancor oggi genera sorrisi e speranze a coloro che, senza di essa sarebbero stati facilmenti emarginati dalla società. Credo, che quale riconoscimento e remuneramento più soddisfacente per lui sia oggi avere Tam, una splendida persona come moglie e due meravigliosi bambini, Ugo e Tina, ai quali dedica tutta la sua attenzione e amore di padre.
Malgrado ci sentissimo coccolati in casa di amici, dopo 4/5 giorni ci siamo trasferiti nella caotica Saigon. Quartiere Pham Ngo Lao, il centro della vita notturna per i turisti dalle possibilità economiche non troppo elastiche. Saigon ti accoglie, anzi ti viene incontro con i suoi milioni di motocicli, i quali ti circondano assordanti e puzzolenti in qualsiasi punto in cui ti trovi. Specialmente sui marciapiedi. I marciapiedi dovrebbero essere ribatezzati! Se in curva, servono solo ed esclusivamente ad aiutare i motociclisti a tagliare per la via più corta, ma la loro funzione primaria è servire a parcheggiare il mezzo. La regola è: se sosti la moto sulla strada, la polizia è autorizzata a sequestrartela. "Si parcheggia sul marcia...piede sempre e imperativo!"
Con circa 15.000.000 di residenti a Saigon, in circolazione ci saranno almeno 13.000.000 di motocicli, una marea rombante che verso il tramonto trasforma tutte le strade in luoghi coloratissimi come i caschi dei guidatori e gli incroci in altrettanti ingorghi dei quali non ci si può immaginare la soluzione. Altra regola d'oro, "Fai quello che vuoi ma, non avere la necessità di chiamare la Polizia!" Nella guida o negli affari più disparati, ti puoi inventare di tutto nella più tranquilla indifferenza di chi ti sta accanto.Passeggiando per le strade di Saigon sembra non esistano accessi alle abitazioni sovrastanti agli innumerevoli negozi nei quali, è buona norma come nei luoghi Sacri, entrarvi scalzi. In questi luoghi la famiglia intera trascorre tutta la vita, mangia, dorme, cresce di numero e, Parcheggia la Moto. Il centro città, è invece ben organizzato con bei negozi delle Firme più prestigiose, in grattacieli i quali stanno accanto ai bellissimi edifici che ricordano il secolo e mezzo di colonialismo francese.Non manca perciò che la Chiesa più prestigiosa sia dedicata a Notre Dame.
Una cosa piacevole è sostare, per togliersi dalla calura che incombe, nell'atrio del bel Palazzo delle Poste che sta accanto alla Cattedrale. Solo ad ammirarne il soffitto a volta, ha il potere di farti ritornare indietro di 10.000 km in un altro luogo e in un'atmosfera tranquilla e rilassata.
Nella nostra permanenza a Saigon non ci siamo scordati della recente storia del Vietnam. In bus, gita giornaliera, siamo arrivati a Cu Chi, paese ai confini con la Cambogia, dove si possono visitare i tunnel scavati a mano dai Vietcong per stringere d'assedio la città. Assieme a Rita, anche noi ci siamo entrati in quei cunicoli, alti solo un'ottantina di cm, bui e dall'umidità soffocante, lunghi complessivamente 250 km, sistemati su tre livelli di profondità, dove, per anni, centinaia di migliaia di persone hanno vissuto e perso la vita, magari dopo averla tolta, nella più oscura sorpresa, ad altri giovani, per la maggior parte inconsapevoli guerrieri per una libertà Faziosa. Descrivere la brutale violenza delle trappole, micidiali nella loro semplicità, è pensiero che fa emergere in noi emozioni mai provate. Ci siamo guardati negli occhi e ognuno, per un buon numero di minuti è rimasto in silenzio pieno di grida. ALTRO, E' DIFFICILE DA DIRE!
Per le persone che visitano il Vietnam fare, una gita in barca sul Delta del Mekong è una tappa obbligatoria. E' l'occasione per conoscere più da vicino il paesaggio, ma ancor più l'organizzazione sociale di questo Paese. Da Saigon in quattro ore di bus siamo arrivati a Can Tho, città al centro del Delta e subito, siamo andati a prenotarci la nostra gita in barca per la mattina dopo. Partenza alle 6,00, mentre albeggiava, la barca a disposizione sembrava essere una "Mascareta", piccola ma stabile, con il tramezzo coperto da cuscini per far star comodamente sedute due persone. A vogare alla "Vallesana", Long, una donna dalla risata coinvolgente che io avevo già conosciuto nel mio precedente viaggio da queste parti. In sette ore, tanto è durata la gita, ci ha fatto vedere uno splendido, coloratissimo e chiassoso Mercato Galleggiante, uso per l'acquisto all'ingrosso di banane, manghi, angurie, ananassi e verdure, enormi carote grandi e grosse come avambracci. Tutti i tipi di mercato si svolgono su questo vastissimo fiume. Ci sono enormi depositi di riso dai quali partono barconi caricati alla rinfusa fino all'inverosimile, chiatte semiaffondate cariche di sabbia lo percorrono costantemente portando il carico negli innumerevoli cantieri edili aperti un po' dappertutto. Vietnam, un Paese in costruzione che si regge, in maggioranza sulle spalle e braccia delle donne. L'uomo, il maschio, perderebbe la "faccia" se fosse una donna a fare il lavoro meno pesante! Se c'è un camion di mattoni, statene certi che l'autista sarà maschio mentre a scaricarne il carico, arriveranno le donne. Nei cantieri edili chi posiziona i mattoni è maschio, ma sono le donne a trasportarli nelle carriole dove servono. Per strada non si vedono netturbini o giardinieri maschi, a lavorare sotto il sole, che qui scotta davvero, sono solo le donne. Insomma il Vietnam, a nostro avviso, è un Paese governato da uomini ma portato avanti con il sudore delle donne. Visto il Mercato Galleggiante, Long ha portato la barca all'interno di uno delle centinaia di rami che formano il grandissimo Delta. Più ci si inoltrava, più il corso d'acqua si stringeva fino a trovarci con un tetto di felci che oscurava il sole. Sulle rive, alberi di banane, ananas e palme di cocco nascondevano campi vastissimi di riso di un colore verde intenso, luccicanti per al riverbero del sole.
Prima di far ritorno in città, ci siamo fermati per goderci un pranzetto in una delle fattorie, riposandoci distesi sulle amache. Dimenticavo di dire, che i fiori più comuni da queste parti, oltre che il meraviglioso Loto, sono le orchidee. Ce ne sono di svariati tipi e colori un po' dovunque. Una grande giornata!
Domani 21 gennaio saremo sull'isola più grande e più a sud del Vietnam, Phu Quoc, dove non dovremmo avere sorprese in merito alle condizioni atmosferiche. Sole costante, mare limpido, spiaggie lunghissime con attrezzature alberghiere soddisfacenti. Ci si prepara a trascorrere il TET nel più comodo e sonnacchiso dei modi.
Ciao ragazziiiiiiii, anche se non scrivo spesso vi seguiamo sempre.......ah, Ennio, domenica c'è il superbowl (green bay vs pittsburgh), ti terrò informato sul risultato:)
RispondiEliminaCiaoooo ! Bello, bellissimo, BRAVIIIII !
RispondiEliminaP.S. Ho notato che Ennio si fa ritrarre sempre a " mezzo Busto " ( facendo ancora ia sua " porca figura " ) evitando così di mostrare gli arti inferiori che non rendono per "slancio " e proporzione :-)))))