Personalmente avevo intrapreso questo viaggio, con un pò di disagio per la difficoltà di adattarmi all'ambiente limitato di uno scompartimento di treno. Rita, invece sembrava apprezzare la monotona comodità che si vive nello spostarsi con questo mezzo, se non si esclude la promisquità di odori cui non puoi sottrarti. Il treno però, ci dava la possibilità di fermarci a vedere quei posti dai nomi mitici che hanno, fatto nei millenni, la base della nostra attuale cultura. Istanbul - Teheran . Bukkara - Samarcanda, nomi che evocano carovane nelle sabbie dell'Asia, guidate da persone di caparbia curiosità e di sconfinato spirito di avventura. E' per calpestare le tracce di queste persone che, da Venezia e per tutta l'Asia, avevamo programmato di realizzare un sogno. Per questo avevo accettato di spostarmi nel ristretto spazio di cui si può godere nel viaggiare con questo mezzo. Il nostro percorso si era già sviluppato per almeno 9.000 km e ci stavamo oramai crogiolando nell'idea di esserci riusciti. Quando..... un'incomprensione tra le persone che ci aiutano ad organizzare le nostre tappe e la concomitanza delle Festività Natalizie, hanno interrotto il costante flusso di tutto questo.
Siamo quindi arrivati alla stazione di Urumqi, dove ci si doveva fermare un paio di giorni, giusto il tempo di visitare la città e andare a Tarfan, città millenaria ancor oggi integra ed abitata.
Abbiamo invece saputo, che il nostro progetto di percorrere in tutta la Via della Seta, non sarebbe stato più possibile. Una volta scesi dal treno e cacciati dalla stazione, per far posto alle altre centinaia di passeggeri in arrivo, accolti da un gelido vento teso, con una temperatura che sfiorava i meno 7 gradi, non abbiamo trovato nessuno ad aspettarci. Non c'era la guida e nemmeno la macchina con autista che, per tutto il percorso aveva reso comodo lo spostamento nelle città. Siamo rimasati quindi da soli infreddoliti per più di un'ora, fino a che, dopo aver pietito una telefonata con il cellulare di un cinese che si trovava lì per caso siamo riusciti a contattare l'agenzia e farci venire a prendere.
Era successo che il nostro arrivo, lì ad Urumqi, era previsto per il giorno prima e che dovessimo arrivare non alla stazione ferroviaria ma bensì a quella dei bus, distante un'ora di macchina. Vai a capire!!! A noi erano stati consegnati, ad Almaty, biglietti ferroviari e non si poteva pensare che in Cina ci aspettassero imbarcati su un bus. Questo comunque ha creato l'inconveniente che, arrivando il giorno dopo il previsto la visita alla città di Tarfan era stata cancellata dal programma. A creare ulteriore confusione si doveva tener conto che, nell'approssimarsi delle Festività Natalizie milioni di persone libere da impegni, avevano programmato di spostarsi intasando in questo modo tutti i treni previsti in quei giorni e impedendoci di continuare, come speravamo ad usare lo stesso mezzo per concludere l'impresa. Ci siamo perciò dovuti imbarcare su un volo per XI 'AN con tanto di amaro in bocca
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