martedì 14 dicembre 2010

""" SAMARCANDA """""

                                                 Oggi 09/12/2010......................finalmente SAMARCANDA!!!
Un nome che ha il potere di far pensare al favoloso mondo de "Le Mille e Una Notte", agli incontri di viandanti camellati sui sentieri dell'Asia al profumo di zafferano e 100 altri tipi di spezie che colorano piazze e strade frequentate da persone con turbante, grande barba e lo sguardo duro e deciso.
Mitico nome SAMARCANDA il centro dell'Asia, dove la Via dei Coralli dall'India si intrecciava con la Via della Seta dalla Cina. Dove non solo le Vie s'incontrano, ma dove anche le culture più diverse si mescolano in un unicum umano affamato di conoscenza. Sono passati millenni da questa rappresentazione favolosa e favolistica, ma, mettere piede in questa città, riempie la nostra testa di aspettative che inevitabilmente rimarranno insoddisfatte. La visione della Samarcanda delle carovane di cammellieri rimane il sogno, oggi Samarcanda è una città moderna con vialoni fra le case per la maggioranza unifamigliari, per cui le strade che l'attraversano sembrano essere costantemente vuote. Sulle rovine delle sue antiche mura è nato un vastissimo cimitero, ma la tomba più rappresentativa della società di Samarcanda è quella di Daniele. Profeta di 3 Religioni che qui ha una tomba di ben 18 metri. Dicono gli uni che, è perchè si credeva che le ossa continuassero a crescere anche dopo la morte, diconi gli altri, per non far trovare troppo facilmente le ossa del Santo ai tombaroli. Vai a credere!!
Se Bukkara è rappresentata dalla Fenice e la sua sorpresa è il pane di pasta sfoglia qui, l'animale che interpreta la filosofia di vita degli abitanti è la Tigre. Non quella mngiatrice di uomini, ma questa che porta in groppa il Sole dal volto umano della Conoscenza e che, per merito di questa, può convivere con la Gazzella bianca. Il piatto della città è il PLOV. Il Plov è semplicemente un piatto di riso pilaff con zafferano, carne tenerissima, verdure cotte indispensabile la carota gialla. Semplice, nutriente dal profumo e gusto favolosi. Urshid, per chi non lo sa, la nostra guida per tutto l'Uzbekistan, appena arrivati, ci ha omaggiati di un pranzo a base di Plov in una "trattoria" sotto una pergola di piante rampicanti, in compagnia di altre due ragazze da lui conosciute in treno. Compagnia internazionale, tre di Samarcanda, lui e i tassisti, due italiani, noi e le due ragazze, una di Tashkent, città che visiteremo nei prossimi giorni e una coreana sua compagna di studi in Giappone che parlava russo. Proprio come succedeva nei tempi lontani! Urshid è una costante sorpresa! Il giro turistico del dopo pranzo, si è trasformato in un generale pisolo per la quantità di Plov introitato e per il brindisi di Benvenuto che Urshid ci ha dedicato, a base di WODKA, alle 2 del pomeriggio! Siamo comunque andati all'Osservatorio per conoscere lo scienziato di Samarcanda più noto in tutti i tempi, nonchè nipote di Tamerlano. Ma ne la guida ne noi eravamo in grado di reggere la conversazione su argomenti che non fossero più banalmente quelli del riposo fisico e di lasciare il nostro fegato fare il resto.
Il giorno dopo......REGISTAN! Per giungere alla piazza più importante di Samarcanda abbiamo percorso la zona pedonale lunga 700/800 metri che, dal Mausoleo di Bibi Kanom, favoloso monumento all'amore fatto erigere dalla prima moglie di Tamerlano per il marito, porta fino al Registan o "territorio sabbioso" dove, dopo la distruzione della città da parte dei Mongoli di Gengis Kan, fu deciso di costruire il centro della nuova.
Sono tre Madrasse, che lasciano uno spazio al centro abbastanza largo da farti godere, a 180°, il gusto, la maestria e l'attenzione ai particolari Religiosi dei costruttori che nel 1400/1600, diedero vita a questo salotto piastrellato di ceramica multicolore.
Nella nostra visione di Piazza San Marco, di notte, illuminata dai rifletori che, con i giochi luce/ombra, la fanno collocare più a Oriente di quello che in realtà fisicamente sia, vediamo la sorellanza di questi due luoghi. Non nelle ceramiche ma nel raffinatissimo stile cui Venezia si è fatta traduttrice in Occidente e da cui, ancora oggi, trae sorpresa e meraviglia negli sguardi dei suoi visitatori.
Samarcanda, da incrocio a meta. Moltissime persone come noi, vengono o attraversano questi Paesi, non sempre facili, solo per potersi, almeno per un giorno immergersi nella favola. Tutte le favole finiscono.
Il nostro viaggio continua verso Est. Domani partiremo di nuovo per raggiungere Tashkent e vedere ciò che resta di un altro Incrocio sulla Via della Seta.   
       
          

1 commento:

  1. me paresse che avete usato Picassa, hai ben imparato la lesione ?
    Che bel viaggo che stati faciendo, siamo quasi gelosi.
    Vi auguriamo un buon natale e speramo che babo natale viene fino a voi :-)
    tanti bacci dal saggio e su tradutrice

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